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Clathrus ruber – Fungo lanterna

Il Clathrus ruber o Fungo Lanterna, è un fungo dall’aspetto molto curioso che appartiene alla famiglia delle Clathraceae.

E’ stato descritto per la prima volta da un botanico e naturalista nel XVI secolo, intorno al 1592, di nome Fabio Colonna che, per la sua forma particolare, lo chiamò “Fungo lanterna”: infatti, quando è maturo, se cresciuto in modo regolare, sembra una lanterna con forma geometrica di icosaedro troncato.

Introduzione

Questo fungo appartiene alla divisione Basidiomycota, classe Homobasidiomycetes, ordine Phallales, famiglia Clathraceae, genere Clathrus.

Il nome deriva dal termine latino clathrus che significa inferriata, cancello, a causa della sua forma e da ruber = rosso, per il suo colore.

Altri Nomi del Clathrus ruber

Il Clathrus ruber è conosciuto anche come :

  • Fungo lanterna
  • Clatro rosso
  • Cuore di Strega
  • Gabbiola
  • Fuoco selvatico (Toscana)

Descrizione e morfologia del Clathrus ruber

Cerchiamo adesso di illustrare il più chiaramente possibile le caratteristiche morfologiche del fungo lanterna.

Clathrus ruber - Fungo lanterna

Corpo fruttifero

Il Clathrus ruber, inizialmente, ha una forma globosa e l’aspetto di un ovolo di 3-6 cm, che è ricoperto completamente da una pellicola bianca, piuttosto dura ma molliccia ed elastica, l’esoperidio, di consistenza gelatinosa.

Alla base di questo ovolo c’è un’appendice che ha l’aspetto di una “radicetta “.

A maturazione avvenuta, questo fungo particolare, può raggiungere dimensioni che vanno da 6 a 12 cm di diametro.

La Volva

Quando giunge a maturità, l’esoperidio, cioè la volva, inizia ad aprirsi lacerandosi a partire dalla parte alta dell’ovolo.

Dall’apertura inizia ad uscire l’endoperidio, cioè la parte interna che, mano a mano che cresce, assume la forma di una gabbia, con bracci molto delicati, che rimangono collegati tra loro ed hanno una superficie con l’aspetto di maglie.

Questi bracci hanno sezione poligonale.

Al loro interno c’è la carne del fungo.

Il loro colore, inizialmente, è rosa che col tempo scurisce fino a diventare rosso-scarlatto.

La Carne

La gleba del Clathrus ruber si trova all’interno dei “bracci” della gabbia.

Quando il peridio, cioè la volva, è chiusa ha un colore verdastro ed è abbastanza compatta.

Con la fuoriuscita della “gabbia”, la carne diventa più scura, gelatinosa, formata da piccoli granelli neri ed emana un forte odore di cadavere che si può avvertire anche ad una certa distanza.

L’odore emanato dal fungo lanterna quando è giunto a maturità, è assolutamente fastidioso e fetido paragonabile a quello del Phallus impudicus o del Phallus hadriani, anche se non così insopportabile.

Le Spore

Le spore sono di colore bruno o verdastro in massa, ellittiche, lisce, guttulate.

Le dimensioni sono 5-6 x 1,5-2 µm.

Clathrus ruber - Fungo lanterna

Commestibilità del Fungo Lanterna

Il Clathrus ruber è un fungo non commestibile  e, comunque, a causa del suo aspetto particolare e soprattutto dell’odore che emana da adulto, non molto invitante.

Oltre a questo odore repellente, in fase di maturazione, il fungo lanterna acquisisce anche una certa tossicità.

La consistenza della sua carne è gelatinosa e di aspetto disgustoso, tuttavia, quando è ancora allo stadio di ovolo, anche se di dubbia tossicità pure in questa fase, viene consumato in alcune regioni del Nord Europa, dopo aver tolto lo strato gelatinoso.

Habitat del Clathrus ruber

Il fungo lanterna è un fungo saprofita che prolifica su terreni ricchi di sostanze organiche e marciume di legno.

Lo possiamo trovare nei boschi di latifoglie e conifere delle zone appenniniche e prealpine.

In alcune zone è piuttosto raro, perché preferisce crescere in zone di macchia mediterranea e nelle zone collinari dell’entroterra dove il clima è più mite.

Non è insolito, però, trovarlo durante tutto l’anno, anche in giardini e aiuole purché il terreno sia ricco di humus e il clima lo permetta.

Il periodo di maggiore fruttificazione, comunque, va dalla primavera all’autunno.

In Toscana è abbastanza comune anche in pianura.

Funghi simili al Clathrus ruber

Questo fungo è confondibile con:

  • Phallus impudicus, allo stato di ovolo.
  • Phallus hadriani, allo stato di ovolo.
  • Clathrus archeri, quando non è ancora nello stadio adulto ed ha i “bracci” ancora uniti. Le maglie dei “bracci” di questa specie, hanno una forma più allungata e non sono poligonali.
  • Pseudocolus fusiformis, specie molto rara, che ha braccia che si aprono allo stadio adulto. Anche il ricettacolo, ha sezione tubolare anziché triangolare come nel genere Clathrus.
  • Colus hirudinosus, anch’esso raro, con braccia a sezione tubolare e la caratteristica distintiva di avere la gleba solo sulla sommità del ricettacolo.

Curiosità

Il Clathrus ruber, oltre alla sua forma particolare e strana quando è adulto, ha questo odore disgustoso emanato dalla gleba matura.

Questo odore, per noi disgustoso, ha un compito ben preciso: attirare mosche e mosconi carnari che si appoggiano sui “bracci” della gleba.

La consistenza deliquescente e gelatinosa di questa, fa in modo che rimangano parti di essa, carichi di spore, attaccati a questi insetti che, volando, le diffondono nell’ambiente circostante.

E’ questo uno dei tanti “espedienti” usati dalla natura per diffondere la specie e, quindi, per riprodursi.

 

CARTA D’IDENTITA’

CORPO FRUTTIFERO: 3-5 cm.
COLORE : Rosso
ODORE: Cadaverico
SPORE: Crema
HABITAT: Latifoglie
COMMESTIBILITA’: NON COMMESTIBILE

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